Il massaggio Thai
Un massaggio che mette in armonia corpo e spirito.
Le denominazioni che si possono trovare nei testi relativi all’argomento, per esempio: nuad bö-ran, nuat borarn, nuat phaen boran, sono la traduzione di una parola in lingua thai che significa semplicemente "massaggio antico". È normalmente eseguito a terra, dove colui che lo riceve e colui che lo dà indossano abiti confortevoli; ha una durata di un'ora e mezza e non è consentito l'uso di oli.
Ha origini antichissime. Non esiste, o non è mai stata trovata, alcuna documentazione scritta che ne attesti una ben precisa collocazione temporale, ma solamente qualche reperto sopravvissuto ai secoli e una tradizione orale antichissima, ma molto nutrita, fanno risalire le origini del massaggio thai a circa 2500anni fa.
L’uso del massaggio, per i suoi benefici, divenne popolare e si diffuse, di villaggio in villaggio, in tutta la regione. È per questo che le radici del Massaggio Thailandese sono strettamente legate alla religione e alla teoria yoga indiana dell’energia. Ancora oggi Shivago Komarpaj è considerato il padre fondatore del Massaggio Thailandese.
Il dottor Shivago Komarpaj, fu contemporaneo e medico personale del Buddha presso la corte di Bimbisara re di Magadha. Nel 1836, il Re Rama III, allo scopo di tutelare e salvaguardare dall’oblio, le tracce di una conoscenza antica relativa alle Arti di guarigione, un patrimonio culturale, andato quasi del tutto distrutto o dimenticato nel corso dei secoli, riunì tutta la documentazione esistente, relativa alle Scienze Mediche, alla Farmacopea e al massaggio Nuad BöRarn, nei padiglioni del Wat Phra Chetuphon o Wat Pho, a Bangkok. Diede l’incarico a provetti artigiani scalpellini, di raffigurare, su tavole di pietra, sotto la supervisione e le disposizioni, di Maestri, Medici tradizionali e massaggiatori competenti, le conoscenze pratico-teoriche dei Sen e dei punti terapeutici di trattamento del Nuad BöRarn. Per decreto reale, furono fatte scolpire sessanta lastre di ardesia; in trenta di queste tavole, si espone la visione frontale del corpo umano e vi si identificano i tracciati dei Sen e dei collegamenti con i punti terapeutici e nell’altra metà si propone la proiezione dorsale del corpo con i corrispondenti percorsi speculari e i relativi collegamenti con i punti energetici di trattamento. Queste mappe scolpite nella pietra, furono collocate lungo le pareti di padiglioni accessibili al pubblico, a formare la -Galleria Medica- nel complesso del Wat Pho, affinché fossero a disposizione, di chiunque lo desiderasse, per consultazione o studio, e sono tuttora visibili al folto pubblico dei visitatori e dei turisti. I successori di Rama III, continuarono l’opera di recupero; facendo tradurre e ricopiare, dal Pali e dal Sanscrito, in lingua thai, gli antichi testi delle Scienze Mediche Tradizionali.
Il massaggio tailandese e' una combinazione della yoga indiana, dell'agopressura cinese, della kiropratica e del massaggio giapponese shiathsu.
Esso consiste essenzialmente in una digitopressione di dieci linee energetiche chiamate dai Thai linee Sen. Secondo questa teoria le linee Sen sono composte di un flusso di punti che portano l’impulso elettrico, la corrente della forza vitale, ai Chakras.
I Chakras sono come ruote di un mulino che girano e spingono l’energia in tutto il corpo.
L’obiettivo del Massaggio Thailandese è quindi quello di far scorrere liberamente l’energia nel corpo attraverso tecniche di pressione che liberino le linee Sen da eventuali blocchi, come una corrente da un ostacolo.
Colui che riceve il massaggio thai giace su un materassino non troppo soffice sul pavimento e indossa abiti comodi che consentono ampi movimenti.
Nell'esecuzione del massaggio il massaggiatore utilizza diverse parti del suo corpo: mani, pollici e rimanenti dita, palmi, gomiti, avambracci, piedi, talloni, ginocchia… ed effettua varie “manipolazioni” (compressioni, estensioni, torsioni, stiramenti, impastamenti, dare colpetti sulla schiena a mani giunte, scuotere, schioccare, sollevare, tenere fermi il corpo e gli arti del massaggiato con le mani, i piedi e le ginocchia del massaggiatore, "camminare" con i talloni e l'incavo dei piedi sulla schiena del massaggiato, …) e posizioni che richiamano le asanas dello Yoga.
I benefici del massaggio sono:
rilassamento
senso di sollievo da fatica e dolore muscolare
guadagno di mobilità muscolare e articolare
diminuzione della tensione
miglioramento del sistema di circolazione sanguigno e linfatico
miglioramento dell’umore
aumento di energia
crea un equilibrio tra l'energia del corpo, della mente e dello spirito.
Il massaggio thai si fonda sul concetto che il corpo è solcato da canali, la medicina indiana ritiene che ce ne siano oltre 70.000, denominati sen (nadi in sanscrito), attraversati dall'energia vitale prana; dieci sen sono di primaria importanza; 1) Sumana, 2) Ittha, 3) Pingkala, 4) Kalathari, 5) Sahatsarangsi, 6) Thawari, 7) Lawasang, 8) Ulangka, 9) Nanthakrawat, 10) Khitchanna.
Invisibili e non verificabili dagli strumenti scientifici attuali, le sen costituiscono un secondo corpo, il Prana-maya Kosha in sanscrito, ovvero corpo energetico, strettamente intrecciato con il corpo fisico, il Anna-maya Kosha, il solo corpo di cui si abbia esperienza sensoriale. La medicina indiana, da cui il massaggio thai deriva, classifica cinque corpi; oltre ai succitati, il Mana-maya Kosha, corpo mentale, il Vijnana-maya Kosha, corpo emozionale e l'Ananda-maya Kosha, , corpo della coscienza cosmica; il massaggio thai lavora sul secondo corpo ed ha benefici effetti anche sugli altri. Quando il prana non circola adeguatamente nei sen si va incontro a disagi che possono degenerare in stati patologici.
Scopo del massaggio thai è ripristinare la corretta circolazione dell'energia.
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Fonte: Asokananda (Harald BRUST): Il massaggio thailandese. Stile del Nord. Edizioni Mediterranee, Roma, 1993.